IL PROGETTO "a scuola di partecip-azione": costruendo assieme consapevolezza e spazi di cittadinanza, nelle scuole statali e neLLE CITTà

 Il Progetto, avviato dal 2006 in scuole di differente grado ed in gruppi informali principalmente della Provincia di Treviso, si inserisce pienamente nella macrocompetenza trasversale europea di “Cittadinanza” e nelle più recenti teorie e strategie per affrontare il disagio scolastico e sociale di bambini e ragazzi, all’interno di quella prospettiva di Educazione alla Cittadinanza Attiva e Solidale su cui si fondano le basi per la convivenza democratica e pacifica attuale e futura, sancita dai principi e dai valori della Costituzione Italiana, dei Trattati e delle Carte dei diritti fondamentali del Diritto Internazionale e UE.

Infatti il Progetto nasce da oltre 15 anni di studio, riflessione e pratica psicopedagogica svolte in Italia ed all’estero,  rispetto al manifestarsi – tuttora in modo allarmante, nella scuola e nella nostra società – di comportamenti ed atteggiamenti quali bullismo, aggressività, demotivazione, depressione nei ragazzi e nei bambini ma anche negli adulti/educatori: si è arrivati a definire queste espressioni negative, in accordo con i dati di molte ricerche, come forme crescenti di disagio individuale e sociale, piuttosto che come sintomi di patologie psicologiche individuali.

Tali manifestazioni ci indicano la mancanza di spazi di dialogo ed ascolto autentico e di situazioni in cui mettersi alla prova, in cui organizzarsi ed assumere compiti, ruoli e condividere responsabilità, al fine di sperimentare lo sforzo e la soddisfazione di portare a compimento qualcosa di proprio, collaborando assieme per un Bene Comune. 

 

 

UN BEL PO' DI STORIA...

<<Durante questo percorso di ricerca e di vita [in Sudamerica], proprio nel momento in cui mi stavo sempre più sentendo a casa tra quei bambini ed educatori ormai amici veri, quando stavo quasi decidendo di trasferirmi a vivere in Colombia, ho avuto una visione molto forte: ricordo che stato osservando con commozione mista di affetto e gioia i piccoli giocare in un pezzetto di terra, avvolti nei loro vestitini sporchi e rattoppati, alcuni avevano forse mangiato qualcosa solo a colazione, dopo aver lavorato tutta la notte con i familiari per raccogliere carta, ferro, plastica da riciclare. Eppure, per quanto conoscessi bene la loro condizione, non potevo non innamorarmi del loro sorriso così vivo, dei loro occhi così scintillanti di entusiasmo e curiosità per le piccole cose, animati soprattutto dal grande senso di comunità, di amicizia liberatrice che li univa gli uni agli altri. Poi, di colpo, la visione è cambiata: mi sono improvvisamente apparsi di fronte i volti dei miei alunni di Treviso e ho avvertito un groppo alla gola osservando i loro occhi, invece infinitamente più spenti, tristi, quasi già disillusi e vecchi a 8 anni. Il loro sguardo mi ha convocato, intimamente, e lì ho sentito che dovevo tornare in Italia, da Loro, perché qui sarebbe stata molto più importante la mia presenza, la mia testimonianza ed impegno per una scuola ed una società più autentiche, orizzontali, vive».

«Ho avuto chiara la possibilità e l’importanza di tradurre la ricchezza di quanto avevo scoperto ed appreso in una serie di percorsi che avessero un impatto positivo nella realtà dell’infanzia e dell’adolescenza italiana, in particolare nel mondo della scuola. Così, inizialmente, mi sono impegnato nell’elaborazione di una prima versione del presente Progetto, sperimentandolo con il contributo di alcuni altri volontari di un’associazione di Treviso in vari istituti di scuola media inferiore e superiore della Provincia, con ottimi risultati in termini di partecipazione e riflessione critica prodotte. Aprendo ai ragazzi dimensioni di partecipazione e di protagonismo, seppur per pochi fugaci incontri, era immediata la Luce che tornava a brillare nei loro occhi, di rinnovata fiducia e curiosità per la vita che prima sembrava loro scorrere passivamente attorno, scivolando tra le dita immobili delle loro mani».

«In seguito anche alla mia uscita dall’associazione, due anni dopo, ho cominciato a rielaborare il Progetto per poterlo sperimentare all’interno dell’Istituto Comprensivo – e del territorio – di Spresiano, in cui insegno ancora oggi, in una prospettiva più radicata nel contesto locale e capace di continuità. È stato molto importante che per i primi anni sia riuscito, in un’ottica di collaborazione con l’associazione di cui facevo parte, ad accompagnare a scuola ogni anno alcuni ragazzi NATs, che hanno portato tutto il loro bagaglio di energia, consapevolezza, lettura critica e creativa della realtà, giovialità e calore nelle relazioni.

«Così, con mia sorpresa, nel 2006 alla mia proposta del progetto “A scuola di partecip-azione” hanno aderito subito molti insegnanti, sia delle scuole primarie che di quelle secondarie di primo grado, con curiosità e desiderio di scoprire nuove prospettive umane ed educative. Assieme abbiamo avviato così un percorso da una parte di riflessione sulle tematiche sempre più attuali della partecipazione e della cittadinanza attiva dei bambini e dei ragazzi – a fronte dell’emergere sempre più di urgenze educative quali il bullismo, il vandalismo, la demotivazione, la depressione, la solitudine, ecc. -, dall’altra di sperimentazione continua, di valutazione e rielaborazione del presente Progetto in forma partecipata e cooperativa».

«Ricordo sempre con emozione il ruolo centrale che abbiamo cercato di dare ai bambini ed ai ragazzi nel progetto, così come avevo potuto conoscere ed apprezzare nelle esperienze sudamericane: sono loro infatti i veri esperti delle problematiche e dei desideri, dei bisogni che animano i loro coetanei nella vita quotidiana della scuola. Con tutte le nostre migliori intenzioni, non potremo mai averne una lettura chiara e profonda come quella che ci sanno offrire loro se li coinvolgiamo, né avere la freschezza e cre-attività di idee di miglioramento che loro stessi sanno elaborare, quando accompagnati come nel progetto in un processo di progettazione, organizzazione e sperimentazione partecipate di iniziative concrete. Da questo confronto sincero, autentico e orizzontale con loro e gli adulti interessati il Progetto ha preso così progressivamente la forma attuale».

 

IL PRIMO PERCORSO: LA PARTECIP-AZIONE IN CLASSE O A SCUOLA

«Inizialmente infatti abbiamo cominciato solo con il percorso di “Partecip-azione in classe/a scuola”, dove ci confrontavamo e sperimentavamo rispetto a diritti, desideri, bisogni che rimanevano insoddisfatti nell’ambito del gruppo o della comunità scolastica, coinvolgendo anche gli insegnanti in attività non indifferenti di condivisione e di riprogettazione della vita scolastica. Da 7 classi che hanno partecipato nel primo anno siamo arrivati rapidamente a quasi 20 (circa 500 alunni all’anno), per alcuni anni successivi. Uno dei momenti culminanti del progetto è stato quando, dopo un lavoro durato tutto l’anno con i ragazzi rappresentanti di tutte le classi della scuola media, sono nate da loro stessi molte proposte concrete per impegnarsi di più e diversamente nella vita scolastica: ad es. nell’accoglienza verso i più piccoli, nell’assumere un ruolo di “mediatori” nei conflitti soprattutto durante le ricreazioni, nel rispetto degli ambienti e delle persone, nella riappropriazione creativa e costruttiva di spazi semi-abbandonati o svuotati di vita come i cortili ed alcune aule-laboratorio. Non tutti gli adulti sono stati al gioco: alcuni docenti, una volta che avevano capito cosa si stava mettendo in moto e cosa si chiedeva di mettere in discussione (“l’ordine costituito dagli adulti”), hanno preferito difendere la sicurezza di un ruolo stabilito su principi di autorità e di potere, piuttosto che un nuovo processo educativo-didattico basata su di una modalità di relazione adulto-ragazzi incentrata su orizzontalità, autenticità, fiducia e corresponsabilità reciproche».

«Ma nonostante questo, e poi i tagli al fondo di istituto che negli ultimi anni sempre più hanno costretto a ridimensionare di molto la partecipazione attuale delle classi, il Progetto continua e si rinnova, anche con molto lavoro volontario da parte mia e degli insegnanti che credono nella proposta».

 

Percorsi ulteriori di approfondimento:

·               Protagonisti Solidali: recupero delle esperienze vissute nel percorso base, e sperimentazione di forme di attivazione, collaborazione e progettazione partecipata sempre più articolate;

·               Mediazione dei conflitti e Comunicazione Empatica: formazione ed attivazione degli alunni per favorire  strategie di gestione creativa dei conflitti;

 

 

IL SECONDO PERCORSO: LA PARTECIP-AZIONE NEL TERRITORIO

«Proprio alcuni ragazzi di III media, ormai 7 anni fa, dopo anni di attività nel progetto e di fronte alla prossima uscita dalla scuola, mi hanno interpellato per capire cosa avrebbero potuto fare, per continuare a crescere e sperimentarsi nella partecip-azione anche fuori dalla scuola media. È nato così il primo “Gruppo Locale di Partecip-azione”, che si incontra due volte al mese in biblioteca e soprattutto nelle vie, nei parchi, nei luoghi da loro sentiti come importanti per i bambini ed i ragazzi, con la voglia di studiarne e comprenderne i problemi, intervistando la gente ed i referenti diretti (assessori, parroci, allenatori, ecc.), per poi elaborare in gruppo un’idea creativa di miglioramento che sia fattibile su cui organizzarsi e sperimentarsi nel realizzarla. Solo poi, ci rechiamo anche il Consiglio Comunale a presentare tutto il lavoro svolto, e a chiedere anche agli adulti responsabili del Bene Comune quali iniziative a loro volta sono disponibili ed interessati ad attuare per migliorare assieme quel luogo o quel servizio segnalato dai ragazzi. Da 5 anni questo gruppo a Spresiano è ufficialmente diventato la “Consulta dei Bambini e dei Ragazzi”, avendo ottenuto un riconoscimento anche esterno della qualità dell’impegno e del lavoro di mappatura e azione civica svolti da anni».

 

 

IL TERZO PERCORSO: LA PARTECIP-AZIONE NEGLI ADULTI

«Sempre alcuni alunni, vari anni fa, mi sono venuti a confidare come a volte fosse per loro difficile esser compresi a casa, quando tornavano e si proponevano con queste nuove modalità comunicative e organizzative, partecip-attive, anche rispetto alla loro vita familiare o al loro tempo libero. Che fare? È nata la necessità di strutturare un percorso formativo per gli adulti, sia educatori-insegnanti che genitori, che da allora proponiamo periodicamente con il sostegno sia della scuola che del Comune, dove far sperimentare anche agli adulti il particolare percorso metodologico-esperienziale che i bambini ed i ragazzi attivano in classe o nel territorio, perché possano comprenderlo ed in caso accompagnarlo e promuoverlo anche in casa o nel quartiere, utilizzandolo loro stessi. Almeno un centinaio sono i genitori che hanno partecipato a questi percorsi di mutua-formazione partecip-attiva».

  

 

(Tratto dal sito Tuttaunaltrascuola)


il progetto in sintesi

FINALITÀ

Il Progetto “A  Scuola di Partecip-azione" mira progressivamente ad attivare processi partecip-attivi, nelle scuole o nel territorio, coinvolgendo bambini-ragazzi e adulti nella sperimentazione di un modo più autentico di relazionarsi, di dialogare, di  agire per migliorare la loro vita, a scuola e nel territorio locale.

Di fronte ai crescenti casi di disagio infantile e giovanile (che sfociano in bullismo, violenza, vandalismo, o in depressione ed autolesionismo), il Progetto supporta gli adulti ed i bambini-ragazzi nella cosiddetta “prevenzione primaria”, dato che riconosce il gruppo (dei pari, la classe, la scuola intera o la comunità locale) come risorsa. Infatti promuove tra adulti e bambini-ragazzi la creazione di:

·         spazi condivisi di riflessione e di dialogo in cui mettere a confronto prospettive ed idee differenti. Ciò per favorire lo sviluppo del pensiero critico, attento alla propria realtà locale e aperto a quella globale, della capacità di negoziazione tra differenti punti di vista ed interessi, e della mediazione costruttiva dei conflitti tra gli attori coinvolti;

·         spazi d’azione partecipata, in cui sperimentarsi nell’effettiva realizzazione di iniziative concrete mirate al miglioramento della propria realtà. Si sviluppa così la capacità di organizzarsi ed assumere compiti, ruoli, di condividere responsabilità personali e collettive, oltre che il piacere di impegnarsi assieme per un “bene comune”.

Il Progetto promuove quel senso d’appartenenza e d’identità comune che facilitano il sentire le persone che abitano la scuola, il gruppo, o la comunità, come un "bene comune" di cui prendersi cura, con quella creatività ed entusiasmo di cui i nostri bambini/ragazzi sono spesso portatori.

E ciò anche grazie al valore del confronto con esperienze di vita, di cittadinanza attiva e d’organizzazione di bambini e ragazzi che provengono da contesti socio-culturali diversi (Educazione alla cittadinanza planetaria).

L’attivazione di un clima positivo di fiducia, collaborazione e comunicazione empatica, tra alunni e con gli adulti, crea le premesse psicopedagogiche anche per una didattica partecip-attiva "in cui emergano motivazione, impegno, vissuti e conoscenze/competenze, partecipazione creativa e collaborazione efficace di ognuno e del gruppo classe".

 

 

 

DESTINATARI

Bambini e ragazzi dagli 8 ai 19 anni (dalle classi III  delle scuole primarie alle classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado) e genitori/educatori/insegnanti.

 

NUCLEI TEMATICI

Il Progetto opera per stimolare negli adulti e nei bambini-ragazzi coinvolti una maggiore riflessione, consapevolezza ed esperienza attorno ai seguenti nuclei tematici:

-      la prospettiva dei Diritti umani e dell’Infanzia e Adolescenza.

-      la prospettiva dello Sviluppo Umano Integrale e Sostenibile.

-     la Relazione educativa intesa in termini di Orizzontalità e Reciprocità tra bambini, ragazzi ed adulti.

-   una Didattica Signific-attiva basata su Progetti Pedagogici.

 

   la Partecipazione Attiva, la Progettazione Partecipata, la Gestione Creativa e Pacifica dei Conflitti quali strategie che coinvolgano bambini, ragazzi ed adulti nell’analisi della propria realtà, nella negoziazione tra differenti punti di vista ed interessi, nella mediazione costruttiva dei conflitti tra gli attori coinvolti, nella presa di decisioni concrete e nell’assunzione di responsabilità personali e collettive, ed infine nella realizzazione e valutazione di azioni volte al miglioramento della situazione problematica di partenza .

 

 

METODOLOGIA E RIFERIMENTI TEORICI

Si privilegiano attività esperienziali, brain-storming, cooperative learning, giochi di ruolo, drammatizzazioni, lavori di gruppo e mediazione creativa dei conflitti, alternando momenti individuali, a coppie, in piccolo gruppo, in assemblea.

Per i tre percorsi che il progetto prevede, che possono essere sperimentati anche separatamente, si rimanda alla descrizione presente nella rubrica precedente "Un bel po' di Storia".

I riferimenti teorici riguardano principalmente l'Educazione popolare e comunitaria elaborata da Paolo Freire e sperimentata dal Movimento dei NATs, la Peer Education, la Ricerca-Azione, la Comunicazione ecologica e non-violenta, la Deep Democracy, la Progettazione Partecipata con bambini e ragazzi sperimentata da F. Tonucci del CNR.

 

SOGGETTI COINVOLTI

Gruppo di Lavoro di esperti coordinato dal dott. Simone Piazza, impegnato da anni nella ricerca e nella pratica educ-attiva e form-attiva negli ambiti della relazione educativa e didattica, dei diritti dell’infanzia e della promozione della cittadinanza attiva.

Docenti delle classi aderenti, educatori-animatori dei gruppi informali, organi collegiali, amministrazioni locali (Comuni, Provincia), organizzazioni interessate (associazioni, Progetti Giovani, parrocchie, ecc.)

 

RICONOSCIMENTI

I principali eventi dove in questi anni è stato presentato il Progetto e ne sono stati apprezzati i risultati ottenuti sono:

-    Seminari-Laboratori didattici all’interno dei Corsi di Laurea in Scienze dell’Educazione e Cooperazione allo Sviluppo dell’Università di Padova, dal 2006.

-     Convegno internazionale “Che vivano liberi e felici… Il diritto all’educazione a vent’anni dalla Convenzione di New York”, Università di Padova, Palazzo del Bo, 23/10/09.

-      I Incontro Internazionale “Educatori senza frontiere e Mediatori senza frontiere”,  Università di Padova, Rovigo, 25-26/06/10.

- Seminario "Intrecci di Pedagogia/Educazione Autentica", organizzato a Rimini a settembre 2016 con il patrocinio del Comune e della Provincia.

 -      Il Progetto è stato oggetto di interesse anche di RAI GULP che ha dedicato 2 puntate del TG GULP all'esperienza maturata da vari anni nel Comune e nell'Istituto Comprensivo di Spresiano (Consulta dei Bambini e dei Ragazzi). 


il progetto oggi

Il Progetto oltre che a Spresiano è stato finora sperimentato con successo, in almeno uno dei suoi 3 percorsi, in varie realtà tra cui:

  • Comune di Giavera del Montello (TV): PerCorso di formazione “Genitori in Azione” (2011, 2012)
  • Comune ed I.C. di Volpago del Montello (TV): dal 2012 al 2015 “Gruppo Locale di Partecip-azione”
  • ITIS Max Planck (Lancenigo – Treviso): Percorso Partecip-azione a scuola, all’interno delle attività d’accoglienza per i neoalunni (2011)
  • Centro per l’impiego di Montebelluna: all’interno di un progetto più ampio rivolto all’orientamento per ragazzi in situazione di abbandono scolastico (2012)
  • C.S. di Coviolo (Reggio Emilia): “Partecip-azione in classe” (2015)».
  • Comune di Montebelluna e I.C.Montebelluna 1: "Gruppo locale di partecip-azione" (2015-16; 2016-17)

SINTESI VIDEO DEL PROGETTO GLOBALE (IN CLASSE, A SCUOLA, NEL TERRITORIO): il video è protetto da password per motivi di privacy. Se interessati a visualizzarlo, cliccate sul tasto sotto scrivendoci in un messaggio chi siete, qual è il vostro interesse ecc. Vi risponderemo senz'altro!

BROCURE DEL PROGETTO GLOBALE

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I GRUPPI LOCALI DI PARTECIP-AZIONE SUL TG GULP!

I PUNTATA DEL TG GULP DEL 2011 SUL "GRUPPO LOCALE DI PARTECIP-AZIONE" DI SPRESIANO (UFFICIALMENTE NOTO COME "CONSULTA DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI)

 

II PUNTATA DEL TG GULP SUL "GRUPPO LOCALE DI PARTECIP-AZIONE" DI SPRESIANO (UFFICIALMENTE NOTO COME "CONSULTA DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI)

BROCURE DEL III PERCORSO: "GRUPPO LOCALE DI PARTECIP-AZIONE" (O CITTADINANZA ATTIVA)

Se sei interessato/a ad avere una sintesi del Progetto relativa al Percorso dei Gruppi locali di Partecip-azione, o se vuoi contattarci per capire come attivarlo anche nelle scuole o negli spazi pubblici che conosci, clicca il pulsante qui sotto!